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© 2022 Marco Giuffrida

Meminisse iuvabit

“Forsanet haec olim meminisse iuvabit”
"Forse un giorno ci farà piacere ricordare anche queste cose"
(Virgilio, Eneide, I, 203)


Gli album di famiglia, a volte dimenticati e relegati ad un tipo di fotografia secondaria, domenicale, sono un vero tesoro. Le fotografie custodite all’interno sono forse l’ultimo baluardo della memoria collettiva ormai diventata digitale. Esse raccontano tante storie che, seppur diverse, si legano tra loro. Il filo rosso che le collega sono i legami d’amore che non si esprimono solo tra fidanzati o sposi, ma anche tra genitori e figli, nonni e nipoti, e con tutti i parenti e gli amici che creano il proprio nucleo familiare. I momenti fotografati si sovrappongono, si uniscono ad altri, differenti nel tempo e nello spazio, in una logica emozionale. I luoghi ritratti non sono più identificabili totalmente, ma vengono visti solo tramite l’accostamento ad altre foto, dove la realtà viene vista come in un caleidoscopio. Il contrasto o l’analogia tra le foto all’interno della stessa immagine danno vita a nuovi luoghi dell’anima, formati da memorie di tempi vissuti e legati insieme dal sentimento che tiene in vita i ricordi in uno spazio immortale fuori dal tempo: l’amore. Un giorno, rivedendo certe fotografie,ci farà piacere ricordare queste cose.

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